La Provincia non interviene e continua a lasciare al freddo non solo gli studenti dell’Itis, ma anche quelli del liceo classico. Alunni, docenti, genitori e personale Ata fanno fronte comune e la protesta sale decisamente di tono. Stamattina, una delegazione mista busserà alla porte dei commissari straordinari che gestiscono l’ente comunale, poi tutti assieme sui pullman per puntare verso la Provincia. E se non arriveranno risposte esaustive tutti pronti a far arrivare la propria voce sino a Roma e, in ultima analisi, alla Procura della Repubblica. In sintesi, le varie componenti scolastiche non intendono tollerare oltre una situazione che mortifica il diritto allo studio degli alunni, non lascia tranquilli i genitori e penalizza personale docente e Ata non in condizione di svolgere il proprio lavoro in maniera adeguata. E tutto per pochi metri di tubo da impiegare per collegare gli impianti di riscaldamento dei due istituti alla rete del metano che passa a pochi metri. Certo, problemi ce ne sono anche altri. Li hanno denunciati in maniera pesante soprattutto i docenti, ma a scatenare la ribellione la causa prima è stata il mancato funzionamento dell’impianto di riscaldamento all’Itis, trasformatosi, specialmente dopo le basse temperature di questi giorni, in una cella frigorifero. Ora al freddo sono rimasti anche i liceali per mancanza di gasolio. La protesta degli studenti s’è saldata e stamattina, probabilmente, a scendere in campo a fianco degli alunni delle superiori potrebbero essere anche gli scolari della scuola secondaria di primo grado attualmente ospitati nei locali del Classico. Una situazione davvero delicata e di non facile gestione. E’, peraltro, caduto nel vuoto l’appello lanciato dai docenti dell’Itis ai loro alunni per esortarli a tornare in classe a fare lezione in vista della fine del quadrimestre. La mattinata di ieri s’è trasformata in un susseguirsi di riunioni sfociate in rumorosa un’assemblea a istituti riuniti – a lavori in corso ad ascoltare gli interventi dei ragazzi sono arrivati anche il maresciallo dei carabinieri Vittorio Iacobino e l’appuntato Davide Minitillo – al termine della quale è maturata la decisione di alzare il livello della protesta sino alle stanze più alte dei palazzi istituzionali. Di buon mattino di fronte ai cancelli dell’Itis si sono presentati anche i genitori che, preso atto della veridicità della situazione rappresentata loro dai figli, non hanno esitato a prendere posizione. A frenare la loro indignazione ci hanno provato in tutti i modi il dirigente scolastico Antonio Fiumara e la vicepreside Domenica Rodolico. Tutto inutile. Come voler fermare un fiume in piena con le parole. <Saremo qui tutti i giorni – ha affermato Giuseppe Corigliano, genitore di un alunno dell’Itis – sino a quando le istituzioni non capiranno che i nostri figli vanno rispettati. Qui le carenze sono tante non solo all’interno dell’istituto, ma anche all’esterno visto che crescono rigogliosi i canneti. La situazione è insostenibile e il tempo dell’attesa è scaduto>. Qualche genitore evidenzia anche una disparità di trattamento tra Itis e Classico. <Al liceo – ha asserito Lucia Perfidio – la situazione è diversa dall’Itis. Figli e figliastri, serie A e serie B. Non va decisamente bene>. Decisa anche la protesta della signora Pasqualina Restuccia. <Mia figlia – ha sottolineato – ha diritto a studiare in ambienti idonei e accoglienti. Già questi ragazzi di voglia ne hanno poca, ma le istituzioni gliela stanno facendo passare del tutto>. E non manca la preoccupazione dei docenti legata al fatto che questo è periodo di orientamento e i due istituti lo stanno affrontando con qualche difficoltà. <Sappiano gli alunni che vorranno iscriversi al Classico e all’Itis – ha rimarcato il dirigente – che queste tensioni sono soprattutto mirate a garantire loro due istituti perfettamente funzionanti per l’inizio del prossimo anno scolastico>.
16gennaio
ALL’ITIS NESSUN INTERVENTO DELLA PROVINCIA. Adesso al freddo anche il Liceo Classico
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