Una città con potenzialità illimitate condannata da anni a segnare il passo. Poca progettualità, tanti problemi. La qualità della vita tende ad abbassarsi mentre crescono gli indici di disoccupazione e, di pari passo, quelli dell’emigrazione. In media, poco meno di duecento cittadini cambiano ogni anno residenza. La città si svuota. Fenomeni negativi ai quali si fatica a porre rimedio. Né c’è chi possa farlo. Negli ultimi sei anni a Palazzo Convento, sede municipale, per due legislature consecutive, l’attività amministrativa è stata interrotta dall’arrivo della commissione straordinaria chiamata a subentrare al consiglio comunale sciolto per condizionamenti mafiosi. Un marchio che la città non merita e che faticherà a togliersi di dosso, senza trascurare i disastrosi riflessi d’immagine che solo il tempo, un adeguato agire politico-amministrativo e l’indispensabile risveglio delle coscienze potranno riportare agli antichi splendori.
A Nicotera non c’è più spazio per la politica e le iniziative culturali sono ridotte al lumicino, mentre l’apparato economico appare vicino all’eutanasia. Bisogna ricucire il tessuto sociale partendo da zero, puntando sulla vitalità dell’associazionismo e dei vari movimenti che negli ultimi tempi non sono mancati a dimostrazione che, comunque, una certa volontà di rialzare la testa c’è. Non sarà un lavoro semplice. Occorrerà avere anche la forza e il coraggio per inchiodare le istituzioni alle loro responsabilità perchè non sfugge ormai a nessuno che il lassismo e la demotivazione dilaganti non trovano un argine efficace nell’azione degli organismi chiamati a lavorare per sanare una realtà condizionata da lacci, legacci e legaccioli. Tutt’altro. La stessa commissione straordinaria dovrà fare la commissione straordinaria. Ottenuta la proroga per altri sei mesi, stando alle ultime modifiche normative, rimarrà a Palazzo Convento oltre il prossimo novembre. Si voterà nella primavera del 2013, sempre che il Consiglio di Stato, nella seduta del prossimo 27 gennaio, non riporti alla guida del Comune l’ex sindaco Salvatore Reggio. Dovesse permanere l’attuale situazione, la triade commissariale dovrà giocoforza darsi da fare per rendere meno impalpabile la propria azione. Ci sono cose difficili da fare, ma ce ne stanno tante che possono essere affrontate a stretto giro di posta. A cominciare dalla riorganizzazione dell’attività gestionale dell’ente mediante l’espletamento dei concorsi bloccati da tempo. Il Comune non può non avere un dirigente così come non può andare avanti con un segretario a scavalco, un corpo dei vigili urbani ridotto al lumicino, un’area tecnica senza responsabile. Il coordinatore della commissione, il prefetto in pensione Marcello Palmieri, ha più volte garantito il massimo impegno per la realizzazione del porto, la riqualificazione della Madonna della Scala, la sistemazione della pineta, l’istituzione del 118 stabile. Se rimarrà al timone, la cittadinanza vorrà vedere fatti piuttosto che ascoltare proclami.