Olivicoltura, turismo, artigianato. Ruota attorno a questi tre settori l’economia di Monterosso un piccolo comune a 25 Km da Vibo Valentia e a 12 dal litorale di Pizzo che non trascura affatto l’attenzione per la cultura. Un territorio che si estende su una superficie di circa 18 kmq partendo dai 39 metri sul livello del mare del lago dell’Angitola per arrivare ai quasi mille metri di monte Coppari. Una vetta molto visitata non per l’altitudine peraltro poco significativa, ma per una particolarità che nel Vibonese appartiene solo a Monterosso: arrampicandosi sino in cima è possibile vedere da una parte il mare Jonio e dall’altra il mar Tirreno. Uno spettacolo che si fa apprezzare soprattutto all’alba quando sul versante orientale comincia a poggiarsi la luce del sole, mentre su quello occidentale insiste ancora la penombra. Non a caso l’amministrazione comunale guidata dall’avv. Ercole Massara ha elaborato un progetto per la realizzazione su monte Coppari di una torretta d’avvistamento che dovrebbe richiamare sul posto numerosi turisti. Chi arriva in paese, peraltro, non può non essere attratto dalla struttura arcitettonica medievale delle abitazioni con numerosi palazzi che spiccano per i loro portoni con portali in pietra, i vicoli stretti e trasudanti storia, il selciato in pietra delle vie. Selciato che dovrebbe aumentare atteso che è intenzione del sindaco eliminare il bitume esistente nelle strade del centro per tornare al tipico percorso in pietra di stampo medievale. La Giunta Massara è impegnata a creare le condizioni favorevoli per dare sostegno all’agricoltura e soprattutto all’olivicoltura, un settore che è al secondo posto nel Vibonese per estensione degli oliveti dopo Soriano. Ma il sindaco ed i suoi concittadini vanno orgogliosi anche per la qualità della vita che non viene guastata da reati di alcun tipo per l’assoluta mancanza del fenomeno criminoso. E che Monterosso sia sinonimo di serenità e aria salubre lo dimostra anche il fatto che undici cittadini americani purosangue abbiano scelto di comprare casa in paese per venire a trascorrervi le vacanze almeno un paio di volte l’anno. Ci sono, comunque, altri motivi che possono stimolare la voglia di arrivare in questo paesino delle Preserre e, in particolare l’esistenza di due musei: quello della civiltà contadina e quello multimediale delle Serre. In quest’ultimo i visitatori hanno la possibilità di vedere sullo schermo le caratteristiche dei paesi delle Serre vibonesi e del Catanzerese a cominciare dagli aspetti naturali e paesaggistici, per arrivare a usi, costumi e tradizioni. Il paese vanta anche tradizioni artigianali di rilievo con particolare attenzione al settore del legno e del ferro battuto. L’arte di Peppino Maio, tanto per fare un esempio, è stata ereditata dai figli Antonio e Alfonso, mentre ha molti estimatori anche Pasquale Puzzello per la lavorazione dell’argilla e del legno. In questi giorni è salito agli onori della cronaca anche Giuseppe Farina uno scultore di fama al quale va non solo il merito di aver lavorato in molte chiese calabresi, ma anche quello di aver coordinato i lavori per il restauro della “Resurrezione”, un capolavoro dell’artista Pericle Fazzini esposto nella sala Nervi del Vaticano e voluto dal pontefice Paolo VI per l’aula delle udienze.
04gennaio
MONTEROSSO, LAVORO E CULTURA BINOMIO VINCENTE
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