Rabbia e amarezza per i quattro ettari di pini, eucalipti e vegetazione mediterranea devastati dalle fiamme nella giornata di venerdì, a Nicotera Marina. Ma tanta rabbia e tanta amarezza soprattutto perchè ieri pomeriggio, quasi nello stesso punto in cui era stato fermato il fuoco avant’ieri ed un centinaio di metri più a Sud, nuvoloni di fumo si sono nuovamente alzati sopra gli alberi. Sono prontamente intervenuti i vigili del fuoco del Comando provinciale di Vibo e tutto è finito sotto controllo. Ora tutta l’area interessata, comprendente anche il villaggio della Valtur – quest’anno chiuso per scelta dei proprietari e per le condizioni di degrado in cui versava – offre uno spettacolo sconcertante. In poche ore, al verde degli alberi s’è sostituito il nero. Tutto s’è consumato nella totale indifferenza istituzionale. Non ci fossero stati gli operai del Consorzio tirreno-vibonese di stanza a monte Poro a sfidare fiamme e fumo per impedire che l’incendio provocasse danni più seri, la pineta sarebbe ora in condizioni ancora più desolanti. Sull’origine dell’incendio inutile fare ipotesi. Certo, venerdì è stata una giornata molto calda e le temperature erano alte, incendi ce ne sono stati dappertutto, ma pensare ad un fenomeno di autocombustione come causa scatenante delle fiamme appare davvero eccessivo. Erano e sono sotto gli occhi di tutti i tratti di fitta vegetazione cespugliata sotto gli alberi più alti. Bastava e basta un mozzicone di sigaretta per scatenare l’inferno. Qualunque sia stata l’origine dell’incendio, il danno è, comunque, fatto. Il mezzo disastro, però, non può passare inosservato. Va ricostruita la storia della pineta, vanno ricercate le responsabilità per lo stato di assoluto degrado in cui la stessa versa da tempo, va stabilito a chi appartiene la proprietà e su chi grava l’incombenza della gestione. Sarebbe anche oppportuno cogliere l’occasione per definire anche gli usi che se ne potrebbero fare. Questo in linea teorica. In pratica, la situazione si presenta alquanto complessa. Nessuno ha idee chiare sulla pineta e lo stesso Corpo forestale dello Stato, più volte interpellato, offre notizie alquanto vaghe. Un primo dato appare, però, indiscutibile: se la pineta giace abbandonata e nessuno si preoccupa di richiamare l’attenzione degli uffici competenti per sollecitarne la pulizia, il Comune ha le sue grosse responsabilità. E’ vero che gli alberi sorgono in area demaniale, ma è altrettanto vero che l’oasi verde ricade nel territorio nicoterese e se nessuno provvede a tenerla in sicurezza, l’amministrazione comunale dovrebbe avere l’accortezza di battere i pugni sul tavolo giusto. <Nello scorso mese di marzo – afferma Domenico Pagano, dirigente del comitato “Nicotera viva” – abbiamo prospettato alla commissione straordinaria che gestisce il Comune la necessità di fare intervenire gli uffici competenti per avviare la pulizia della pineta ritenendola un patrimonio di inestimabile valore per tutto il comprensorio. Abbiamo anche suggerito il taglio degli alberi più alti lungo la strada dei villaggi che ogni tanto, sotto la spinta del vento di mare, si schiantano a terra. Nessuno evidentemente ha mosso un dito e le conseguenze ce l’abbiamo sotto gli occhi>. Ma a chi spetta il compito di pulire la pineta? In passato qualche volta sono intervenuti gli operai della forestale, qualche volta ancora quelli del Consorzio di bonifica. Negli ultimi anni la zona è diventata terra di nessuno.
03settembre
Quattro ettari di pini, eucalipti e vegetazione mediterranea devastati dalle fiamme
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