Su Palazzo Convento, sede municipale, sventola la bandiera dell’incertezza. Si avvicina il tempo della verifica e del rimpasto e, stranamente, si quietano i venti di guerra. Tutti aspettano l’evoluzione di una situazione che si prospettava esplosiva, nessuno fa la seconda mossa.
Dopo la costituzione del gruppo autonomo “Uniti per Nicotera”, che aveva visto due assessori (Domenico Valerioti e Gianluca Zamparelli) e ben sei consiglieri comunali (Umberto Solano, Gaetano Campennì, Baldassarre Isaia, Francesco Tripaldi, Mario Solano e Cosma Brosio) avviare una fase di riflessione tra i componenti della lista unica che gestisce l’ente, il pallino, in sostanza, è tornato in mano al sindaco Salvatore Reggio. Toccherebbe a lui venir fuori dall’impasse, aprire la verifica, rimodulare la Giunta e dettare le nuove regole per il prosieguo dell’attività amministrativa. Niente di tutto questo. O, almeno, il primo cittadino non ha nessuna fretta. Evidentemente, l’iniziale timore che il gruppo degli otto dissidenti potesse trovare l’adesione di un nono elemento mettendolo con le spalle al muro è svanito.
Si parla di una riunione nel corso della quale parecchi angoli sarebbero stati smussati, mentre alcune posizioni si sarebbero ammorbidite consentendo al pilota di Palazzo Convento di riprendere in mano la situazione. I nodi, comunque stiano le cose, sono, però, rimasti intatti. Reggio deve provare a scioglierli e lo farà. Con calma e gesso. Perché le decisioni non saranno indolore.
Accantonando ogni riflessione sulla verifica del programma – le linee tracciate potrebbero essere riviste per dare nuovi impulsi e nuovi respiri all’azione amministrativa alla luce delle esperienze maturate – il materiale più delicato da trattare è quello relativo al rimpasto in Giunta. Il sindaco non lo dice, ma un dato appare certo: il cambiamento sarà consistente. Proviamo a fare le carte. I maggiori indiziati a lasciare la squadra degli assessori appaiono Zamparelli e Valerioti. Reggio non ha gradito la levata di scudi e i dubbi sulla loro uscita di scena non sono tanti. Poco importa che abbiano lavorato bene o male. Per loro il tempo sembra davvero scaduto. Ma chi siederà al loro posto? A scalpitare sono in tanti. I sostituti potrebbero essere pescati all’interno del gruppo degli otto dissidenti. Per una questione di equilibri, ma anche e soprattutto per dissolvere la “resistenza”.
Anche in questo caso, comunque, la scelta per il primo cittadino non sarà facile. Fatte le opportune valutazioni, l’investitura assessorile potrebbe ricadere su Umberto Solano e Baldassarre Isaia. Ma siamo davvero nel campo delle ipotesi pure. Per normale avvicendamento, invece, potrebbe essere restituito al semplice ruolo di consigliere anche l’assessore all’Agricoltura Giovanni Campisi. Al suo posto – ma si rimane sempre a livello di pure ipotesi – dovrebbe subentrare l’altro consigliere della frazione di Comerconi, Francesco Giofrè. Sembrano destinati a riconferma, infine, Maria Teresa Mercuri, Paolo Campanaro e Domenico Battaglia. Ma anche loro fanno parte della Giunta da rimpastare e allora la certezza del reincarico l’avranno solo a giochi conclusi.
C’è, peraltro, da considerare che sin dall’inizio del suo mandato Salvatore Reggio ha sempre parlato della nomina di almeno due assessori esterni. Scelta questa resa impossibile dal fatto che lo statuto comunale non contempla tale possibilità. Ma lo statuto può anche essere cambiato e il sindaco sembra orientato a farlo già alla prossima seduta del Consiglio. Se così dovesse essere non sarebbe da escludere una rimodulazione totale della squadra destinata ad aggirarsi nella stanza dei bottoni. Ma i numeri aiuteranno Reggio a fare la rivoluzione?