Tropea, la commissione straordinaria vieta l’utilizzo dell’acqua per uso alimentare Disagi in tutta la città

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acqua-sporca-dai-rubinettiTropea, stop all’utilizzo dell’acqua <per uso alimentare, lavaggio e preparazione degli alimenti, igiene orale, lavaggio stoviglie o utensili da cucina, lavaggio di apparecchiature sanitarie, lavaggio oggetti per l’infanzia (biberon, contenitori, pappa, ecc.) sull’intero territorio comunale>. E’ questo il contenuto dell’ordinanza n.2/2017 che la commissione straordinaria alla guida del Comune affida alla Befana perchè la recapiti ai cittadini. Decisamente peggio che cenere e carbone. Il provvedimento porta la firma dei commissari Fortuna ed Emilio Buda spinti ad intervenire dopo una segnalazione urgente dell’Asp che, a sua volta, recepiva i risultati dei prelievi effettuati dall’Arpacal in data 3 gennaio 2017 ad una fontana pubblica di via Umberto I, scesa dei Forgiari. Il divieto poteva riguardare solo il quartiere interessato dai prelievi, ma i due “piloti” del palazzo municipale non vogliono correre rischi in quanto <l’adduzione – si legge nel testo dell’ordinanza – avviene dal serbatoio comunale centrale>. L’acqua potrà essere utilizzata solo per la pulizia della casa, il funzionamento degli impianti sanitari e l’igiene della persona.

vv-giulia-russoL’ordinanza scattata a Tropea ha subito raggiunto il limitante territorio ricadese dove il sindaco Giulia Russo sta vagliando la situazione. <Contatterò immediatamente la Sorical e l’Arpacal – dice – perchè è indispensabile procedere a urgenti prelievi sul territorio anche se gli ultimi risultati erano stati negativi. Nel caso dovessero esserci problemi non esiterò a emanare apposita ordinanza per vietare l’acqua per usi domestici>. Quanto accaduto per ora solo a Tropea si salda con le proteste che recentemente aveva no visto i componenti del Movimento 14 luglio di Nicotera Marina manifestare il loro malumore per le strade di Vibo. Il discorso è sempre lo stesso. Acqua risorsa e sorgente di vita; fonte di crescita, sviluppo, democrazia. Sino a quando è potabile. Se non lo è, se anzichè un diritto per tutti diventa un’utopia per molti, invitabilmente scattano malumori e proteste. E’ quanto accade da anni nel Vibonese che pure è terra ricca della migliore acqua. Un clima di guerriglia che invade tutto il territorio, da Nord a Sud, dalla costa alle Serre. La gente non ne può più. Le istituzioni annaspano, non riescono a recuperare il bandolo della matassa. S’è cominciato con la ribellione delle popolazioni montane alle prese con l’acqua marrone e iperclorata dell’invaso dell’Alaco che viene distribuita sino a Vibo, per poi arrivare all’entrata in campo della gente di mare e con l’esplosione del malcontento a Nicotera Marina, dove la rabbia dei cittadini confluisce nel Movimento 14 luglio, protagonista di un’estate calda soprattutto di proteste che ancora non si placano.

incarnatoAd alimentare la tensione contribuisce una recente dichiarazione dell’amministratore delegato della Sorical Luigi Incarnato. <Il problema – sostiene in una trasmissione radio – per quanto riguarda la Sorical, è pienamente risolto grazie all’impianto di filtraggio da noi installato nel mese di luglio che ormai porta un’acqua pulita e distillata. Certifico e garantisco – aggiunge – che, per quanto riguarda la zona di  Marina, avendo seguito io direttamente la vicenda ed imposto ai miei tecnici di fare immediatamente un impianto di filtraggio costato 1milione di euro, l’acqua è limpida e pulitissima>. Parole dal significato inequivocabile che, però, contrastano con la rabbia della gente che dal 2014 vede scorrere dai rubinetti solo acqua marrone e spesso odorante di cloro.

Pino BrosioAuthor