Storia strana di un pacco postale: non arriva al destinatario, non torna al mittente, ma…

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parcel post on a black background

Quel pacco confenzionato con cura doveva arrivare nelle zone afflitte da terremoto per Natale. Non c’è arrivato nè per Capodanno nè per l’Epifania.  Fortunata Pagano, docente di lingua straniera fresca di pensione, ha un diavolo per capello. E’ delusa, amareggiata, indispettita. Ad alimentare in lei sentimenti di rabbia in un periodo natalizio tradizionalmente votato alla pace è il comportamento di Poste italiane nel trattare il recapito di un pacco. Una ventina di giorni prima di Natale confeziona  un pacco contenente dolciumi e, rivolgendosi al locale ufficio postale, lo spedisce ad una cugina residente nel territorio di Fabriano, in una zona fortemente interessata dai movimenti sismici che hanno devastato il Centro Italia. Il pacco, però, non arriva mai alla destinataria nè viene restituito al mittente. La professoressa Pagano, col supporto del marito ex direttore delle Poste pure lui in pensione, segue su Internet tutto il tragitto del suo dolce “pensiero”. Scopre così che lo stesso non era stato recapitato per <indirizzo insufficiente>. Il numero civico, infatti, non era corretto: 229 anzichè 231. Come dire che il postino con un pizzico di buona volontà poteva tranquillamente rimediare all’errore, Così non è . Il pacco riprende la via del Sud per essere restituito al mittente. Tutto sistemato? Manco per sogno. L’involucro contenente dolci e magari qualche altro prodotto tipico calabrese fa tappa nell’hub pacchi di Gallico da dove dovrebbe prendere la via di Nicotera. Passano i giorni, ma il pacco non si muove da Gallico. Fortunata Pagano ed il marito, seguendo sempre il tracciato sul web, telefonano più volte all’hub. Si ritrovano davanti, con non poca sorpresa, un muro di gomma fatto anche di risposte sgarbate alle sacrosante rimostranze dei due coniugi. Anzi, ad un certo momento, per loro arriva una risposta sconcertante: il pacco anzichè essere canalizzato verso Nicotera era stato inviato a Salerno per la sua distruzione. Ogni commento a questo punto appare inutile. Oltre alla delusione della docente rimane vivo il rammarico del marito che, da ex dipendente delle Poste, stenta a capacitarsi di come certi atteggiamenti possano albergare in un’azienda seria e che gode della fiducia degli italiani.

Pino BrosioAuthor